Il giorno in cui ha adottato un pacchetto di decisioni di infrazione per la mancata comunicazione da parte degli Stati membri delle misure adottate per il recepimento di alcune direttive dell'Unione europea (UE) nel diritto nazionale, l'esecutivo comunitario ha immediatamente annunciato l'avvio di una procedura contro il Portogallo (e altri sei Paesi, quali Belgio, Bulgaria, Grecia, Spagna, Lituania e Romania), in quanto non ha provveduto a farlo in relazione alla legge sulle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto (IVA).
La direttiva in questione consente un uso più ampio da parte dei Paesi di aliquote IVA ridotte, compreso l'uso di aliquote zero per i prodotti essenziali (come alimenti, prodotti farmaceutici e prodotti destinati all'uso medico), nonché di aliquote specifiche in deroga per garantire la parità di trattamento in tutta l'Unione.
Poiché il Portogallo e questi sei Paesi non hanno comunicato il recepimento completo di questa direttiva nell'ordinamento nazionale entro il 31 dicembre 2024, la Commissione europea sta inviando lettere di costituzione in mora dando loro due mesi di tempo per rispondere, completare il recepimento e notificare le rispettive misure nazionali.
In assenza di una risposta soddisfacente, l'esecutivo comunitario potrà decidere di emettere un parere motivato e quindi di intraprendere un'azione legale.
Sempre oggi, Bruxelles ha inviato lettere al Portogallo e ad altri sette Paesi (Bulgaria, Irlanda, Grecia, Spagna, Cipro, Lituania e Romania) per non aver comunicato il recepimento del regime speciale IVA per le piccole imprese, che avrebbe dovuto essere effettuato entro la fine dello scorso anno.
Quest'altra legge consente alle piccole imprese di vendere beni e servizi senza addebitare l'IVA e alleggerisce gli obblighi di adempimento di questa imposta, in particolare per le imprese più piccole stabilite in un altro Stato membro.
Il Portogallo e questi sette Paesi devono rispondere alla Commissione europea anche in questo ambito entro due mesi.
Il recepimento della direttiva sugli adeguamenti dei criteri dimensionali per le microimprese, le piccole, le medie e le grandi imprese o i gruppi non è ancora stato comunicato a Bruxelles, il che ha portato all'apertura di una terza procedura contro il Portogallo, annunciata oggi.
Per quanto riguarda questa normativa - che modifica la direttiva contabile che adegua i criteri dimensionali delle micro, piccole, medie e grandi imprese o gruppi in base all'inflazione -, essa avrebbe dovuto essere adottata nella legislazione portoghese (e in altri quattro Paesi, come Cipro, Repubblica Ceca, Spagna e Malta) entro il 24 dicembre 2024.
Poiché ciò non è avvenuto, viene ora data una scadenza di due mesi per farlo.