Secondo The Observador, a gennaio le esportazioni portoghesi di calzature sono aumentate dell'8,2% su base annua, raggiungendo i 161 milioni di euro, e le aziende prevedono un miglioramento degli affari nel primo trimestre di quest'anno, come ha riferito l'associazione di settore APICCAPS.

Secondo l'ultimo Bollettino Economico Trimestrale dell'Associazione Portoghese dei Produttori di Calzature, Componenti, Pelletteria e Sostituti (APICCAPS), "quasi la metà delle aziende (47%) ritiene che lo stato degli affari sarà soddisfacente, e un quarto prevede addirittura che sarà buono".

Quando è stato chiesto di confrontare lo stato degli affari previsto per il primo trimestre di quest'anno con quello dello stesso periodo del 2024, il numero di aziende che crede che sarà migliore è superiore a quelle che credono il contrario (saldo estremo delle risposte (ES) di +6 punti percentuali), indicando una tendenza al miglioramento della situazione", dice l'associazione.

Pubblicato dall'APICCAPS con l'Università Cattolica di Porto, il bollettino sulla situazione economica evidenzia anche che "le aspettative delle imprese sullo stato degli affari sono positivamente correlate alle loro dimensioni, essendo chiaramente positive tra le grandi e le grandissime imprese (sre di 36 e 25 punti percentuali, rispettivamente)".

Per quanto riguarda le limitazioni previste per il primo trimestre di quest'anno, l'associazione afferma che sono "molto simili a quelle che le aziende sentivano alla fine del 2024", con "la differenza maggiore è l'aumento delle difficoltà legate alla legislazione fiscale, che il 18% delle aziende si aspetta di affrontare, mentre solo il 13% dice di averle sentite nel trimestre precedente".

Sebbene meno frequenti (9%), anche i riferimenti alle difficoltà legate alla legislazione sul lavoro sono aumentati rispetto alla fine del 2024.

A livello di mercato, si è registrato "un piccolo aumento dei riferimenti alla carenza di ordini da parte di clienti esteri (dal 63% al 65%), ma un altrettanto piccolo calo di quelli fatti alla carenza di ordini da parte di clienti nazionali (dal 47% al 44%)".

Per quanto riguarda i fattori produttivi, si è registrato "un leggero aumento delle preoccupazioni" relative al prezzo e all'approvvigionamento delle materie prime (dal 34% al 35%) e una diminuzione dei riferimenti alla carenza di manodopera qualificata (dal 13% al 12%).

In un comunicato, il presidente dell'APICCAPS afferma che continuiamo a vivere in "un periodo di grande incertezza, sia essa di natura geostrategica o anche ciclica, che naturalmente penalizza i settori fortemente esportatori come quello calzaturiero".

Ciononostante, Luís Onofre sottolinea che "negli ultimi mesi si è già assistito a una ripresa del settore, che esporta oltre il 90% della sua produzione", e si prevede che sarà possibile "consolidare questo record nei prossimi mesi, che saranno comunque difficili visto il contesto esterno".

"Le aziende stanno facendo i loro compiti, investendo nel rafforzamento della capacità produttiva o nel processo di internazionalizzazione", sottolinea il leader dell'associazione, invitando "lo Stato a fare altrettanto".

"Abbiamo bisogno di stabilità politica, di un governo capace di fare della crescita economica un obiettivo nazionale, mettendo tutti gli strumenti finanziari al servizio delle imprese, come il RRP [Recovery and Resilience Plan] o Portugal 2030, per rilanciare l'attività di esportazione", sottolinea.

Per l'APICCAPS, un motivo di "particolare preoccupazione" è "il fatto che i principali mercati europei - così fondamentali per l'industria calzaturiera portoghese - continuino a dimostrare una mancanza di dinamismo".

Dopo una crescita delle esportazioni del 14% su base annua nell'ultimo trimestre del 2024, all'inizio del 2025 le vendite all'estero del settore calzaturiero hanno mantenuto il trend positivo, con i dati più recenti dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE) che indicano un totale di sette milioni di paia di calzature esportate a gennaio, per un valore di 161 milioni di euro, che rappresenta una crescita dell'8,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.