Il festival dedicato ai documentari celebra la sua 20ª edizione con oltre 200 film e propone due retrospettive, in particolare sul passato coloniale di Francia e Portogallo, intitolata "La questione coloniale". Include anche il film collettivo "Il ritorno di Amílcar Cabral" (1976), di Djalma Martins Fettermann, Flora Gomes, José Bolama Cubumba, Josefina Lopes Crato e Sana na N'Hada.
Fino al 16 DocLisboa presenterà 44 film portoghesi, tra cui "O que podem as palavras", sul libro "Novas Cartas Portuguesas" (Nuove lettere portoghesi), di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa.
Il film di Luísa Marinho e Luísa Sequeira mette in dialogo le scrittrici portoghesi Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa con la poetessa Ana Luísa Amaral sul processo creativo e sull'impatto di tale opera nella società portoghese e nel movimento femminista internazionale.
Tra i film portoghesi, "Onde fica esta rua? Ou sem antes nem depois", di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da Mata, che fa riferimento a "Os Verdes Anos" (1963), di Paulo Rocha, e "Objetos de Luz", di Acácio de Almeida e Maria Carré, che chiuderà DocLisboa.
Il programma comprende anche "Everything will be ok", di Rithy Panh, sulla democrazia e il totalitarismo, realizzato solo con piccole figure e pupazzi, premiato quest'anno a Berlino, e "The Fire Within: Requiem for Katia and Maurice Krafft", un documentario di Werner Herzog dedicato alla coppia di vulcanologi francesi.
Il regista ucraino Sergei Loznitsa presenterà un ritratto dell'ex presidente lituano Vytautas Landsbergis, nel film "Mr Landsbergis", mentre DocLisboa mostrerà "Un Couple", di Frederick Wiseman, sulla "travagliata relazione tra Lev e Sofia Tolstoj".