L'annuncio è stato dato dal Segretario dell'Estado de Igualdade e Migrações, Isabel Almeida Rodrigues, durante una sessione plenaria del forum che si è svolto a Ginevra, in Svizzera, sotto l'egida delle Nazioni Unite, e che costituisce il più grande incontro internazionale sui rifugiati.
Ha sottolineato che "le crisi umanitarie stanno diventando più complesse a causa dei conflitti armati e delle conseguenze devastanti del cambiamento climatico", continuando a sostenere il lavoro dell'UNHCR e riuscendo a "realizzare un cambiamento di paradigma" delle politiche pubbliche.
Gli impegni presentati dal Portogallo sono l'aumento della quota di reinsediamento per i rifugiati, il rafforzamento dei meccanismi di partecipazione della società civile, la creazione di nuovi centri dedicati all'integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro, la riforma del programma nazionale di apprendimento del portoghese, adattandolo alle esigenze di rifugiati e migranti, lo snellimento delle procedure di ricongiungimento familiare, progetti di inclusione attraverso lo sport, un maggiore contributo finanziario all'UNHCR e, infine, un contributo finanziario alla Platforma Global para o Ensino Superior em Situações de Emergência.
"Siamo inoltre lieti di guidare il Brasile nell'impegno multilaterale sul ricongiungimento familiare", ha aggiunto il Segretario di Stato.
A livello nazionale, il Portogallo continuerà a sostenere circa 60 mila persone che sono fuggite dalla guerra in Ucraina e hanno cercato una protezione temporanea nel nostro Paese, così come circa 1.200 afghani", che il Paese ospita dal 2021.
La città svizzera di Ginevra ospiterà dal 13 al 15 dicembre il II Global Refugee Forum, il più grande incontro internazionale sui rifugiati.
I contributi al Global Refugee Forum possono assumere diverse forme, dall'assistenza finanziaria, materiale o tecnica, ai siti di reinsediamento e altri percorsi di ammissione nei Paesi terzi, alla possibilità per i Paesi che hanno ricevuto maggiori risorse di condividere la responsabilità per i rifugiati, alle misure di sostegno alle comunità ospitanti, alla prevenzione dei conflitti e alla costruzione della pace. Le organizzazioni possono impegnarsi da sole o combinare gli sforzi in gruppi.