La Francia ha notificato alla Commissione europea, nell'aprile 2020, la concessione di una garanzia statale del 90% per un prestito di 4.000 milioni concesso da un consorzio di banche e un finanziamento pubblico di 3.000 milioni. L'iniezione era destinata esclusivamente ad Air France.
Quasi un anno dopo, nel marzo 2021, il governo francese ha notificato una ricapitalizzazione di Air France e della holding Air France - KLM, per un importo di 4.000 milioni, attraverso un aumento di capitale fino a 1 miliardo e la conversione del finanziamento pubblico in capitale ibrido. Quest'ultimo è già stato restituito dal gruppo.
Bruxelles ha deciso di non sollevare obiezioni in entrambi i casi, ritenendo gli aiuti "compatibili con il mercato interno", ma la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha deciso di accogliere il ricorso presentato da Ryanair e Malta Air.
"Il Tribunale ritiene che la Commissione europea abbia commesso un errore nel definire i beneficiari degli aiuti di Stato concessi, escludendo la holding Air France-KLM e la KLM", ha dichiarato l'ente in un comunicato. La Corte ha concluso che le due compagnie "potevano beneficiare, almeno indirettamente, del vantaggio conferito dall'aiuto di Stato in questione".
Air France - KLM è uno dei soggetti interessati alla riprivatizzazione di TAP, che nel frattempo è stata congelata con le dimissioni del governo.
"La Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea non ha ancora agito per imporre il recupero degli aiuti illegali, né ha imposto alcuna misura per rimediare al danno alla concorrenza causato dai governi svedese, danese, tedesco e italiano, che favoriscono le loro compagnie aeree locali a scapito di altre compagnie aeree dell'UE", ha dichiarato Ryanair in un comunicato.
"Le sentenze di oggi evidenziano la necessità che la Commissione europea agisca immediatamente per recuperare questi pacchetti di aiuti di Stato illegali e imporre rimedi per compensare almeno in parte i danni causati alla concorrenza", aggiunge il vettore irlandese.
TAP è stato uno dei destinatari, con la Corte che ha annullato l'iniezione di 1,2 miliardi nel maggio 2021, costringendo la Commissione europea a riadottare la decisione, aprendo un'indagine approfondita sugli aiuti di Stato concessi.