Facendo il punto sul terremoto avvertito ieri nella regione di Lisbona, presso il Centro di Comando Operativo Comunale di Monsanto, Carlos Moedas ha trasmesso "un messaggio, soprattutto, di calma alla popolazione di Lisbona", ma anche di preparazione della città a rispondere in caso di calamità naturale.
"Non abbiamo avuto segnalazioni di danni, né richieste di emergenza o di aiuto, ma abbiamo avuto molte persone che ci hanno chiamato per chiedere informazioni", ha detto il sindaco di Lisbona parlando con i giornalisti, cogliendo l'occasione per consigliare ai lisbonesi cosa fare in caso di terremoto.
Un terremoto di magnitudo 4,7 della scala Richter con epicentro a circa 14 chilometri a sud-ovest di Seixal, nel distretto di Setúbal, è stato registrato il 17 febbraio alle 13:24 dalle stazioni della Rete Sismica del Continente, ha rivelato l'Istituto Portoghese del Mare e dell'Atmosfera (IPMA), indicando che il sisma è stato avvertito in alcuni comuni dalla regione centrale all'Algarve.
"Avevamo tutti i nostri servizi, tutte le nostre squadre di Protezione Civile, la Polizia Municipale, il nostro Reggimento dei Vigili del Fuoco, in piena allerta", ha indicato Carlos Moedas, garantendo che la città di Lisbona è pronta a rispondere in caso di terremoto o tsunami.
In questo contesto, il sindaco ha elencato il lavoro svolto dall'esecutivo municipale di Lisbona negli ultimi tre anni, a partire dal lancio, nel 2022, del "primo sistema di controllo e allarme tsunami", con due torri di allarme, una a Terreiro do Paço e l'altra a Praça do Império, dove, in caso di tsunami, c'è "un avviso immediato per le persone" con informazioni su dove devono andare.
Il sindaco ha anche sottolineato la "profonda revisione" del piano di emergenza del Comune di Lisbona, insieme ai 24 consigli parrocchiali, in cui sono stati creati 86 punti di incontro di emergenza in città, dove le persone dovrebbero recarsi in caso di catastrofe.
I punti di incontro di emergenza sono identificati sul sito web del Comune di Lisbona(https://www.lisboa.pt/temas/seguranca-e-prevencao/protecao-civil/planeamento-de-emergencia/pontos-de-encontro ).
Il Comune dispone anche di un sistema di avvisi di protezione civile, di prevenzione e di azione (emergenza), oltre a raccomandazioni per sensibilizzare la popolazione sui rischi della città e sui comportamenti di autoprotezione, - Notice LX -, a cui i cittadini possono iscriversi inviando un 'sms' con il testo "AvisosLx" al numero 927 944 000.
Carlos Moedas ha anche sottolineato la distribuzione di oltre 2.500 kit di emergenza e la formazione di 700 ingegneri in termini di resistenza antisismica, indicando che il Comune ha già analizzato più di 1.400 edifici e che, oltre a rivedere il piano di emergenza, il Comune sta "rivedendo tutti gli edifici di Lisbona".
Per quanto riguarda le aree a maggior rischio sismico, il sindaco ha indicato "l'intera zona di Baixa Pombalina", costruita prima che l'ingegneria antisismica fosse applicata ai progetti.
Non c'è bisogno di allarmarsi
"L'importante è non allarmare la gente. Che la pace sia presente nello spirito dei residenti di Lisbona, sapendo che il Comune sta facendo il suo lavoro ogni giorno", ha detto Carlos Moedas, sottolineando che "diverse simulazioni di terremoti" sono state effettuate in città, attraverso il Reggimento dei Vigili del Fuoco di Lisbona.
Nonostante ritenga che la città sia preparata, il sindaco ha avvertito che "una catastrofe è sempre una catastrofe", ricordando che, se si verifica un terremoto di magnitudo 6 o 9 della scala Richter, avrà "un impatto enorme", indipendentemente dalla città.
"Abbiamo tutti i preparativi necessari per essere in grado di reagire, ma ovviamente viviamo in una città dove sappiamo che i terremoti accadono", ha sottolineato.
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