"I progetti per due mega centrali nella zona di Graça do Divor, vicino alla città di Évora, non erano sufficienti, e ora un terzo è in consultazione pubblica", lamenta la piattaforma civica "Juntos pelo Divor", in un comunicato inviato all'agenzia di stampa Lusa.

Questo terzo progetto, la cui Proposta di Definizione dell'Ambito (PDA) dello Studio di Impatto Ambientale (VIA) è in consultazione pubblica fino al 24 di questo mese, è promosso da Newcon40, con sede a Lisbona, e prevede 800.100 moduli fotovoltaici.

Per quanto riguarda gli altri due, uno è di Hyperion Renewables Évora, che è stato riformulato per una maggiore dispersione dei 394.500 pannelli e ha il PDA anch'esso in consultazione pubblica, e l'altro è promosso dalla società IncognitWorld 3, che propone 362.076 moduli.

Secondo la piattaforma, la somma di questi tre impianti dà quasi 1.560.000 moduli, una potenza totale installata di circa 1.000 megawatt (MW), una superficie di soli pannelli di circa 460 ettari e una superficie totale occupata di oltre 1.300 ettari.

"Se teniamo presente che il comune di Évora ha una superficie di 130 mila ettari, sarà facile calcolare che queste tre mega centrali, se fossero costruite, corrisponderebbero all'1% della superficie".

Facendo riferimento ai dati del Laboratorio Nazionale di Energia e Geologia, la piattaforma "Juntos pelo Divor" ha evidenziato che "l'1% è esattamente la percentuale di aree meno sensibili del comune di Évora, quindi più adatte all'installazione di impianti fotovoltaici".

"Nulla in questi PDA ci permette di capire dove e come verranno realizzati i pannelli", ha evidenziato, avvertendo che i processi sono "privi di qualsiasi parere tecnico da parte degli enti locali e regionali, come stabilito dalla direttiva europea che definisce i processi di consultazione pubblica".

"Ma dobbiamo saper leggere l'essenziale e agire senza indugio", ha proseguito, indicando la partecipazione "alla consultazione, come piattaforma civica Juntos Pelo Divor - Paisagem e Patrimônio, come cittadini e non solo".

Questo gruppo di cittadini ha sostenuto che esistono alternative all'"assalto al nord e al nord-est di Évora", dove si trova la sottostazione di Divor di Redes Energéticas Nacionais (REN), che consente la connessione alla rete elettrica del Servizio Pubblico.

"Può e deve essere considerato un errore sostenere che questa vicinanza debba essere un criterio che prevale su tutti gli altri", ha detto, proponendo "la costruzione, in aree meno impattanti, di una o più sottostazioni lungo le linee da 400kV [kilovolt] che partono da questa sottostazione".

Nel comunicato, la piattaforma civica ha ribadito di essere "favorevole alle energie rinnovabili, purché siano realizzate secondo un piano di pianificazione partecipata".

"Una volta stabilito il piano, tutte le parti ne trarranno vantaggio", poiché "gli investitori avranno regole chiare per le loro scommesse e coloro che hanno l'onere finale di approvare i progetti avranno criteri decisionali molto più semplici per l'attuazione", ha sottolineato.

Ammettendo che questo lavoro richiederà "dati, tempo e, soprattutto, volontà politica, che non c'è stata", il gruppo di cittadini ritiene che "sia urgente fermarsi a riflettere".

"Permettere che i valori della biodiversità, del paesaggio e del patrimonio, che costituiscono l'identità di questa regione, siano considerati come 'stati d'animo' e non come criteri di pianificazione significa non aver imparato nulla dai saggi degli investimenti a lungo termine che non hanno mai rinunciato a piantare querce da sughero", ha concluso.