Il salario medio è passato da 1.505 a 1.602 euro, mentre il salario minimo è passato da 760 a 820 euro. Tuttavia, le spese per l'abitazione hanno subito un'accelerazione negli ultimi anni: il peso dei costi abitativi è passato da meno del 20% nel 2000 a più del 39% nel 2023.

Secondo Expresso, che utilizza i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica(INE), estendendo l'arco temporale al 2015, la differenza del salario medio reale non è molto diversa rispetto a quella vista nel 2023 (1.163 euro contro 1.261 euro), avendo registrato, in realtà, un aumento maggiore rispetto al 2024, di 280 euro (+24%).

"Gli aumenti dei prezzi colpiscono soprattutto le persone a basso reddito, che hanno fatto affidamento sugli aiuti statali soprattutto per l'affitto", afferma Natália Nunes, coordinatrice dell'ufficio di protezione finanziaria dell'associazione DECO Proteste, citata dalla pubblicazione. "La classe media è ora più povera rispetto a 10 anni fa e si sta riducendo, portando a un aumento soprattutto della classe bassa", aggiunge.

I dati dell'INE ci permettono di concludere, ad esempio, che nel 2000 le famiglie hanno speso il 19,8% del loro budget per le spese legate all'abitazione (oltre all'affitto o al credito bancario, sono incluse anche le spese correnti). Ma con l'aumento dei prezzi delle case, il peso di queste spese è salito al 39,3% nel 2023.