Proposta dal Partito Ecologista "Os Verdes"(PEV), la raccomandazione è stata presentata nell'ambito del 90° anniversario del Parco Forestale di Monsanto.

Il punto che ha ricevuto meno consensi, con i voti contrari di PSD, PPM, CDS-PP e Aliança, è stata la raccomandazione che l'esecutivo municipale "prenda come priorità l'espansione dell'area del Parco Forestale di Monsanto, ovvero studiando la creazione di corridoi verdi e la possibilità di rinaturalizzare gli spazi nei loro dintorni".

Hanno votato a favore di questo punto BE, Livre, PEV, PCP, due deputati indipendenti di Cittadini per Lisbona (eletti dalla coalizione PS/Livre), PS, PAN, IL, MPT e Chega.

Gli altri punti prevedono che la Camera riconosca i valori ambientali e patrimoniali del Parco Forestale di Monsanto per la capitale e l'Area Metropolitana di Lisbona; che intensifichi le misure per risolvere i problemi legati al traffico automobilistico, approfondendo le misure di moderazione del traffico; che rafforzi la pulizia rimuovendo i rifiuti e i tronchi d'albero caduti che ostacolano il passaggio sui percorsi pedonali e ciclabili, e che effettui azioni di manutenzione e ripristino delle barriere protettive dei percorsi.

Si raccomanda inoltre all'esecutivo comunale di garantire una regolare sorveglianza e sicurezza del Parco Forestale di Monsanto, di effettuare la riqualificazione dell'Edificio Panoramico e di considerare l'installazione di più fontanelle, migliorando l'offerta di trasporto pubblico.

Il Parco Forestale Monsanto ha una superficie globale di 1.000 ettari, che corrisponde a circa il 10% del comune di Lisbona, ed è riconosciuto come il "polmone verde" della città, integrando il territorio di sette delle 24 parrocchie, ovvero Benfica, São Domingos de Benfica, Campolide, Campo de Ourique, Belém, Ajuda e Alcântara.

La creazione del Parco forestale di Monsanto avvenne con il decreto legge n. 24625, promulgato il 1° novembre 1934, che ne affidava l'esecuzione al Comune di Lisbona, sotto la supervisione del Governo, allora Estado Novo, e lo assegnava alla Direzione Generale dei Servizi Forestali e dell'Acquacoltura, responsabile dei lavori di rimboschimento.