Parlando con Lusa, il ministro Manuel Castro Almeida ha spiegato che il Tribunale amministrativo e fiscale di Castelo Branco (TAFCB) "ha risolto le questioni legali pendenti" e che la sentenza "è favorevole" all'avanzamento dei lavori nel comune di Crato, distretto di Portalegre.
"In secondo luogo, sono state concesse tutte le autorizzazioni e le licenze necessarie da parte dell'Agenzia portoghese per l'ambiente e dell'Istituto per la conservazione della natura e delle foreste", ha aggiunto.
Secondo il ministro, dal punto di vista delle procedure, delle autorizzazioni, delle licenze e dei pareri, "tutti gli ostacoli sono stati rimossi", in modo che i lavori del Progetto di Utilizzo Idraulico Multipurpose di Crato, noto anche come diga di Pisão, possano andare avanti.
"Ora non resta che firmare un contratto tra lo Stato e l'associazione dei comuni, in modo che, da quel momento in poi, i lavori possano iniziare", ha aggiunto, osservando che la firma potrebbe avvenire "nei prossimi giorni".
"Errato"
Contattato da Lusa, José Janela, della sezione regionale di Portalegre dell'associazione ambientalista Quercus, una delle organizzazioni non governative responsabili di un'azione che ha portato il TAFCB ad annullare la Dichiarazione di Impatto Ambientale (DIA), ritiene che le dichiarazioni del Governo in merito alla questione siano "errate".
"Il TAFCB ha ordinato l'invio del caso al Tribunale Amministrativo Centrale del Sud per l'esame dei ricorsi, ma senza annullare la decisione che ha dato ragione alle organizzazioni non governative ambientaliste", ha dichiarato.
Di fronte alle dichiarazioni del responsabile di Quercus a Portalegre, il Ministro per la Coesione Territoriale ha spiegato di essersi basato esclusivamente sulle informazioni fornite dai servizi ufficiali.
"Le informazioni che ho sono che il tribunale si è pronunciato a favore della richiesta dello Stato. Non ho visto i documenti, mi sto basando solo sulle informazioni fornite dai servizi", ha sottolineato.
La Comunità Intercomunale Alto Acre è responsabile dell'esecuzione del progetto.
A febbraio, l'Agenzia portoghese per l'ambiente ha presentato un ricorso per contestare la decisione del tribunale del 23 gennaio che ha annullato la DIA della diga di Pisão, a seguito del ricorso presentato dalle organizzazioni ambientali non governative della cosiddetta Coalizione C7.
Le organizzazioni ambientaliste hanno rivelato in quell'occasione che il TAFCB ha emesso una sentenza di annullamento della DIA integrata nel Titolo Unico Ambientale (TUA) del progetto, emesso nel settembre 2022, e che, a seguito di questa decisione, ha ordinato all'Agenzia portoghese per l'ambiente di registrare la sentenza di annullamento nel TUA.
Dopo questo caso, e indipendentemente dalla decisione del tribunale, il governo ha annunciato che diversi progetti sarebbero stati rimossi dal Piano di recupero e resilienza, tra cui la diga di Pisão.
Il finanziamento del progetto è stato trasferito al bilancio dello Stato ed è passato da 151 milioni di euro a oltre 222 milioni, fissando la scadenza per l'esecuzione di tutti i componenti al 2027.