Mio fratello era qui per un paio di giorni e, per una grave dimenticanza, non aveva mai visitato Braga in nessuna delle sue precedenti visite. Per rimediare a questo inconveniente, siamo partiti una bella mattina, arrivando prima da A Brasileira per un caffè e per incontrare Anna. Lei si è offerta di farci da guida.

Poco dopo, mentre camminavamo lungo Rua do Souto, ci ha indicato un edificio con un'insegna ben visibile che diceva PALAZZO.

"Questo è il Palazzo", disse. Mormorammo il nostro apprezzamento e le chiedemmo quanti anni avesse. Ci fu una breve pausa.

"Molto vecchio", disse Anna. Ringraziammo ancora una volta per la sua intuizione e ci incamminammo verso la cattedrale. Abbiamo capito che si trattava della cattedrale perché fuori c'era scritto CATTEDRALE .

"Questa", disse Anna con evidente orgoglio, "è la cattedrale". A noi toccò fare una pausa, mentre ci sforzavamo di formulare la domanda successiva.

"Non ne so nulla", disse Anna rapidamente, prima che ne avessimo la possibilità. Ancora una volta abbiamo fatto un cenno di apprezzamento per il suo candore e la sua saggezza e siamo entrati nel chiostro.

"Per entrare nella cattedrale bisogna pagare", disse Anna sulla difensiva, come se cercasse un motivo per impedirci di entrare nell'edificio principale e fare domande di cui non conosceva la risposta.

Una vera abilità

"Sono molto costosi da mantenere", disse mio fratello. Credo che stesse sostenendo la causa di Anna, ovvero quella di non lasciare che l'ignoranza di qualcuno venisse messa in discussione. Entrambi eravamo adeguatamente colpiti dal fatto che qualcuno potesse vivere in una città per così tanto tempo e conoscerla così poco. Ci vuole una vera abilità.

Non dovevamo pagare per entrare nelle piccole cappelle intorno al cortile, così ne abbiamo visitate un paio. In realtà, "fare un salto" potrebbe essere il verbo sbagliato, perché una di esse era così buia che Anna non ha visto l'arcivescovo sdraiato sul pavimento e si è impigliata con il piede nel vecchio. Anna traballava e barcollava, ma riuscì appena a salvarsi dal cadere di faccia tra le braccia dell'arcivescovo di alabastro supino. Sopra la tomba del vecchio, scatole di ossa di santi a caso si agitavano e mormoravano allarmate. Era stato un colpo basso. Avevamo evidentemente mostrato troppa leggerezza nell'intreccio di arti evitato per un soffio e degli scolari studiosi che leggevano un'iscrizione in latino rimproveravano noi vecchietti con sguardi severi.

Crediti: Immagine fornita; Autore: Fitch O´Connell;

Usciti dalla cattedrale, passammo davanti al municipio e svoltò verso i giardini di Santa Bárbara. Siamo rimasti in disparte mentre una delegazione di alcune centinaia di contadini, muniti di striscioni, marciava per protestare contro i prezzi scandalosamente bassi pagati ai contadini per i loro prodotti. Anna ha riconosciuto tra le loro fila alcuni conoscenti politicamente attivi e la sua schiena si è raddrizzata in segno di orgoglio e solidarietà con i contadini. Il momento in cui ha vacillato in presenza dell'arcivescovo è stato dimenticato: questa è una donna che sa stare in piedi da sola. Abbiamo letto uno dei volantini distribuiti dai manifestanti e ci siamo lamentati della malvagità delle onnipotenti catene di supermercati, constatando l'universalità del problema.


I giardini

I giardini di Santa Bárbara erano belli nei loro abiti primaverili e Anna, decisa a non farci domande sui giardini o sull'antico arco che si trova all'estremità meridionale, decise che doveva fotografarci sullo sfondo del paesaggio. Ci mettemmo in posa in modo adeguato, forse un po' a denti stretti, dato che il nostro bagaglio collettivo di conoscenze non era più grande di quello di un'ora prima.

Anna ha fatto quello che fanno di solito i fotografi e ha fatto un passo indietro per avere la scena completa dei fratelli, del giardino e del palazzo vescovile. Chiamatela pure vendetta dell'arcivescovo (io so che lo farò), ma un attimo dopo il tallone di Anna si è impigliato nel bordo dell'aiuola e, prima che avessimo il tempo di puntare le nostre macchine fotografiche su di lei, è inciampata all'indietro. Questa volta non c'era nulla che potesse impedirle di cadere. Con l'accompagnamento delle risate di un paio di donne anziane che passavano lì vicino, è caduta senza problemi in un letto di viole. In seguito affermò di essere caduta con stile e decoro, ma tutto ciò che posso dire come osservatore dell'evento è che si trattò, senza dubbio, di un crollo molto inelegante, con gambe e braccia che si agitavano tra le foglie schiacciate e i petali cremisi. Ero sicuro di poter sentire l'eco di una risata episcopale. Inutile dire che quando finalmente riuscì a premere il pulsante, i nostri sorrisi, anzi i nostri ampi sorrisi, furono molto genuini e sentiti.

Poco dopo ci siamo congedati. Non volevamo appesantire Anna con altre domande a cui non poteva rispondere e lei, a mio avviso, voleva che ce ne andassimo mentre era ancora in piedi.


Author

Fitch is a retired teacher trainer and academic writer who has lived in northern Portugal for over 30 years. Author of 'Rice & Chips', irreverent glimpses into Portugal, and other books.

Fitch O'Connell